Se... (lettera a un figlio)
- Leonardo di Lernia
- 14 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Qualche settimana fa stavo riordinando vecchi appunti, quaderni mezzi pieni e fogli sparsi che negli anni ho accumulato tra corsi, letture, momenti di ispirazione.
E lì, tra quelle pagine vissute, ho ritrovato una poesia che avevo letto molto tempo fa.
Una di quelle che ti colpiscono in silenzio, senza troppi effetti speciali, ma che ti restano dentro.
Parlo di “If…” di Rudyard Kipling (in italiano, “Se…”).
Forse l’hai già letta. È una poesia potente, intensa. Una sorta di manifesto sulla forza d’animo, sull'integrità, sulla capacità di restare centrati mentre tutto intorno sembra crollare.
Kipling l’ha scritta come se fosse una lettera a un figlio. E anche se io stesso sono diventato padre da poco, oggi, leggendola di nuovo, qualcosa dentro di me è cambiato.
La forza sì. Il coraggio, certo. La capacità di resistere… anche.
Ma dov’è la tenerezza?
Dov’è il prendersi cura? Dov’è il ritornare a sé, il proteggersi, l’ascoltarsi?
Ho sentito il bisogno di una voce più morbida.
Una voce che potesse accogliere, non solo guidare.
Una voce che sapesse ispirare senza forzare.
Una voce che parlasse da dentro, con rispetto per quella poesia immensa… ma anche con verità per chi sono diventato oggi.
Così l’ho riscritta.
Con umiltà, con amore.
E con il desiderio di condividere qualcosa che spero possa toccare anche te.
Se ti va, leggila con calma. Come fosse un respiro profondo.
Come un ritorno a casa.
Se...
(ispirata a “If...” di Rudyard Kipling – riscritta da me, Leonardo di Lernia)
Se saprai fermarti anche quando tutto corre,
e ascoltare il silenzio dentro invece del rumore fuori.
Se imparerai a respirare per lasciare andare,
e nel respiro troverai il coraggio di non scappare.
Se saprai restare quando sarebbe più facile fuggire,
sentire le emozioni davvero, senza ingoiarle,
guardare i tuoi pensieri senza però crederci sempre,
e lasciarli andare, a volte, come nuvole che passano nel cielo.
Se coltiverai la costanza nei piccoli gesti,
senza cercare prove esterne del tuo valore già immenso.
Se un giorno cadrai, ma saprai raccoglierti con tenerezza
e ricominciare, un passo per volta, senza troppa fretta.
Se non ti perderai nel confronto,
e saprai camminare nel tuo tempo,
unico come sei.
Se resterai gentile anche quando il mondo sarà duro,
e saprai dire “no” per proteggere la tua pace.
Se saprai fidarti di ciò che senti nel profondo,
più che appagare le aspettative del mondo.
Se continuerai a seminare luce, anche
quando intorno ti sembrerà tutto inesorabilmente buio.
Se renderai riconoscibile la tua voce sempre,
anche tra mille. Non solo agli altri,
ma soprattutto a te stesso.
Se onorerai il tuo corpo come un tempio.
E se saprai donare senza svuotarti,
ricevere senza sentirti in debito.
Allora non sarai più in balìa di un'illusione.
Del tempo, dell'ambiente, di ciò che è stato.
Allora non vivrai più in reazione,
ma in creazione.
Allora…
Sarai libero.
(sarai libera.)
Spero che queste parole possano accompagnarti nei momenti in cui ne hai più bisogno.
Puoi salvarle, stamparle, leggerle quando ti senti distante da te.
O magari dedicarle a qualcuno che ami, a un figlio, una figlia, un’amica.
O a quella parte di te che ogni giorno prova, sceglie, si rialza.
Con affetto,
Leonardo
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